lunedì 23 settembre 2013

"Agatha Raisin e la quiche letale" di M.C. Beaton

Non mi sono mai appassionata ai libri gialli, iniziavo a leggerli ma non ero interessata a finirli... una cosa assurda vero?... ultimamente però grazie alla tv ho apprezzato Montalbano e Nero wolfe (che presto mi metterò a leggere), sono adorabili anche le "4 donne e un funerale".... così quando sul catologo Mondolibri ho letto di Agatha Raisin ho voluto darle una possibilità.
E' stata una veloce e semplice lettura di 5 ore e 10 minuti, tanto descrittivo ma non fastidioso, sarebbe stato bello fosse scritto in prima persone per stare nella testa di Aggie, invece la voce narrante qui è là si spostava da lei ai pensieri di altri e alla scene in cui lei non c'era (saranno così tutti i gialli???), forse è per questo che si prestano bene a diventare dei film.
Vi consiglio il libro? si dai, grazie a questo ho scoperto i Cotswolds e vorrei anche io un cottage come quello della Raisin al quale dare un nome, invece, di un numero civico.
Ho già il secondo volume, quindi si mi è piaciuto leggerlo, ma non vi aspettate nulla di impegnativo o tanto intrigante.
Dopo questo libro ci sta una mia ricetta, non la chiamo quiche e non è letale ma potete prepararla e gustarla mentre leggete questo libro... eccovi il link:
http://ilricettariodivalentina.blogspot.it/2011/05/sfoglia-ricotta-e-spinaci.html

mercoledì 18 settembre 2013

"La tredicesima storia" di Diane Setterfield

Bellissima lettura di 10ore e 38 minuti... sarebbe bello ne facessero un film...
è scritto bene, avvincente e intrigante, storia narrata in prima persona, tante storie narrate in prima persona, ma bene assemblate in insieme.... "tutti hanno una storia".
si parla di libri, di gemelli, di famiglie, certo tutti casi estremi però!
E' una lettura che consiglio, io l'ho letto due volte a distante di tempo ed entrambe le volte ne sono stata entusiasta.
Poche parole perchè non vedo l'ora di iniziare un nuovo libro.. questo aveva qualcosa delle trame gialle, scopri tutto più o meno alla fine, e il prossimo sarà un giallo.
Condivido con voi un paragrafo di pag 395, che non ha bisogno di spiegazioni:
"Tornata in me, scoprii di avere accanto il dottor Clifton. Mi mise un braccio sulle spalle. <<Lo so>> disse, <<lo so>>.
Non lo sapeva, ovviamente. Non per davvero. Ma quelle furono le sue parole, e sentirle mi placò. Perchè sapevo che cosa voleva dire. Tutti abbiamo le nostre pene e, anche se l'esatta configurazione, il peso e le dimensioni del dolore sono diversi per ciascuno, la tonalità è uguale per tutti. << Lo so>> disse, perchè era un essere umano e, in quanto tale, in un certo senso, lo sapeva davvero."